Il ritratto ambientato — Andrea Boccalini

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Il workshop si rivolge a coloro che abbiano già una conoscenza discreta della tecnica fotografica e anche se non limitato a fotografi esperti è consigliato a chi ha già familiarità con la fotografia.

Tutti i partecipanti sono invitati a portare un portfolio, composto da max 15, delle loro migliori immagini su un qualunque tema. Il lavoro di ognuno sarà visionato personalmente dal docente che nella sua analisi critica cercherà di coinvolgere tutta la classe. Questi momenti di visione e valutazione collettiva rappresenteranno uno dei momenti più importanti del workshop: tutti gli studenti avranno modo di cogliere la critica come un’opportunità per migliorare e per crescere.

PROGRAMMA
GIORNO 1
La mattina del primo giorno del workshop sarà dedicata a una sessione teorica e storica del ritratto, attraverso la visione dei lavori del docente e di alcuni dei più importanti ritrattisti della storia della fotografia di genere.
Nel resto della giornata gli studenti effettueranno uno shooting fotografico insieme al docente, e la giornata terminerà con un incontro di discussione.
GIORNO 2
Gli studenti saranno tenuti a selezionare le 5 migliori immagini scattate durante lo shooting, a modificarli e salvarli in jpeg perché diventino oggetto di una sessione di valutazione, e il workshop terminerà con una ricerca sul lavoro eseguito.


BIOGRAFIA DOCENTE
Andrea Boccalini ha iniziato la propria attività da professionista con il reportage lavorando in diversi progetti in Guatemala, su lavoro minorile e movimenti di resistenza campesina contro lo sfruttamento delle risorse minerarie, che sono sfociati in una mostra per l’Onu dei giovani e nella pubblicazione Conflictos mineros y pueblos indigenas en Guatemala di Joris van de Sandt.
Dopo il reportage è subentrata la passione per la fotografia di scena teatrale e jazz e per la ritrattistica. Negli ultimi tre anni ha collaborato con riviste nazionali ed internazionali, tra le altre The New York TimesNew York PostRepubblicaJazztimesDownbeatMusica Jazz. Annovera tra le sue collaborazioni foto di booking e dischi con: Paolo Fresu, Fabrizio Bosso, Enrico Rava, Enrico Pieranunzi, Horacio el Negro Hernandez, Oregon, Antonio Sanchez, Paul Motian, Michael Blake, Antonello Salis, Giovanni Guidi, Giovanni Hidalgo, Dino Saluzzi, Michael Blake, Roy Hargrove, Roberta Gambarini, Anja Lechner, Giovanni Falzone, John Taylor e molti altri. In teatro, oltre a seguire produzioni indipendenti, ha lavorato con Peter Stein nella sua rilettura dei “Demoni”, Maddalena Crippa e Vincenzo Schino.
In occasione della fase finale del Leica Talent, selezionato tra oltre 45.000 iscritti, si è riaccesa la sua passione per il reportage. Ha partecipato al Photolux Festival 2011 con una mostra personale prodotta da Leica, e il suo progetto Corviale è stato cover story di LFI una delle riviste di fotografie più prestigiose al mondo. Da tre anni è Ambassador Leica e docente della Leica Akademie Italy.
Oltre 1000 voti lo hanno decretato miglior fotografo di jazz italiano per il terzo anno consecutivo in occasione del referendum jazzit award: “In the transition from LPs to CDs, liner photos became a lost art. It need not be so. The photos by Andrea Boccalini beautifully capture the intimacy of the rooms in which this recording was made (Sear Sound Studio in New York), and augment the music with a window into the warm vibe of the session” [Thomas Conrad, JAZZTIMES]