Location: Ex-Cavallerizza, Piazzale Giuseppe Verdi


EST-BERLIN — UDO HESSE

a cura di Markus Hartmann 

Nel 1981 Udo Hesse, fotografo freelance con base a Berlino ovest, comincia a recarsi regolarmente a Berlino est, nella zona di occupazione sovietica, nell’altra parte della Berlino divisa in due dal muro.
L’intenzione era quella di documentare “Berlin Mitte”, il centro storico della vecchia Berlino, che si trovava allora nell’area est della città, e realizzare un libro fotografico.

Attraversare il muro era una procedura spiacevole, per i controlli estenuanti ai quali si era costantemente sottoposti, che erano lunghi e prevedevano anche il cambio di 25 marchi della Repubblica Federale di Germania in 25 marchi della Repubblica Democratica Tedesca. Quei soldi dovevano essere spesi nell’arco di 24 ore, a Berlino est. Non si poteva riportare nessun marco della DDR a Berlino ovest. 

Dal 1981 al 1983 Hesse ha fotografato le strade di Berlino est, la vita quotidiana e alcune occasioni particolari, come le parate in occasione del 1° Maggio. Ogni volta gli sembrava di visitare un paese straniero, che aveva sì qualcosa di familiare, ma che al tempo stesso sentiva come alienante e quasi esotico. Gli eventi pubblici seguivano regole difficili da comprendere e gli incontri avvenivano soltanto faccia a faccia.

Hesse viene arrestato il 9 marzo del 1982 dalla Volkspolizei (polizia del popolo). Aveva fotografato il muro e la piattaforma panoramica di Schwedterstrasse. Tutto il materiale fotografico gli fu sequestrato. Nel corso dell’interrogatorio gli ufficiali si erano dimostrati sempre più amichevoli e gli avevano poi chiesto un ulteriore incontro due settimane più tardi. Era ovvio che la Stasi lo stava tenendo sotto controllo. Non dette mai seguito a quella richiesta. Solo dopo aver fatto richiesta ufficiale al Commissariato Federale per gli Archivi della Stasi nel 2007, Hesse ha ricevuto la copia del fascicolo di 40 pagine che lo riguardava e che includeva le copie delle fotografie censurate dal 9 marzo 1982. Dei 5 rullini originali che gli erano stati confiscati, gli sono stati restituiti soltanto 7 negativi originali. Non si è mai più riusciti a rintracciare il resto del materiale. Dal fascicolo si evince chiaramente che la Stasi aveva intenzione di reclutarlo come collaboratore non ufficiale e chiedergli ulteriori incontri.