CONCRETE ABSTRACT — SHAI KREMER


a cura di Gigliola Foschi

Immagini dove s’addensano e si compenetrano molteplici punti di vista, dove il tempo si stratifica e s’incrociano le ricordanze, le ripetizioni, ciò che è stato e ciò che sarà. Intrise di tempo e memorie, le opere della serie Concrete Abstract, realizzate dall’artista di origini israeliane Shai Kremer, sono il frutto di un lungo processo di lavoro, nato dalla documentazione (a partire dal 2001 fino al 2012) della ricostruzione del sito dove sorgevano le torri gemelle del WorldTrade Center, abbattute tragicamente nel settembre 2001.

Ogni immagine, infatti, contiene, sovrapposti gli uni agli altri, più di 60 scatti, che l’autore ha realizzato nel corso del tempo e che ha incorporato progressivamente, giorno dopo giorno, preservando la forza del dettaglio. Grazie a tale operazione– dove la durata e la forza della memoria si oppongono al mero susseguirsi degli eventi destinati a sprofondare nell’oblio – le sue opere si presentano come un dispositivo inquieto, teso tra spinte centrifughe e centripete, tra caos e ordine, tra frammentazione e strutturazione dello spazio. Simili a reti, a labirinti visivi destabilizzanti e sospesi, le sue immagini possono ricordare il dinamismo pittorico e la tensione dinamica dei futuristi.

In Shai Kremer, però, il vitalismo e la simultaneità polifonica, tipiche delle opere futuriste, si trasformano in una macchina impersonale, al contempo potente, drammatica e priva di direzioni univoche. La città non sale più (come nella celebre opera di Umberto Boccioni) verso un futuro luminoso, ma avanza tra distruzioni, accumulazioni e ricostruzioni continue.

Dopo avere a lungo indagato le macerie e le rovine storiche e contemporanee che segnano dolorosamente il territorio israeliano (come nelle precedenti serie Fallen Empires e Infected Landscape), Shai Kremer crea, con Concrete Abstract, immagini che divengono cupe e inquiete metafore della modernità. Basate sulle compresenze e le interferenze, sulle corrispondenze, sul moltiplicarsi dei significati, le sue opere si oppongono inoltre dall’interno alla logica del fondamentalismo basata su un’unica verità, su una purezza priva di commistioni, su rigide e indiscutibili certezze tra giusto e ingiusto, vero e falso. La realtà non è univoca – ci ricordano le opere di Shai Kremer – ma è una somma di molteplici verità e punti di vista.