Location: Scuderie Ducali, Piazza San Romano 4
Orari: Lunedì – Giovedì 15:00 – 19:30 / Venerdì – Domenica 10:00 –  19 :30


PHILIA. LA PIÙ ALTA FORMA D’AMORE

Philia (φιλία) è il vocabolo che il greco antico utilizzava per riferirsi all’amicizia, a quel legame fraterno che si stabilisce in un rapporto di complicità, di affiatamento e di comunità di intenti. Più semplicemente, “la più alta forma di amore”. In un’intervista a Rolling Stones, Susan Sontag spiegava di aver amato appassionatamente persone con cui non sarebbe andata a letto per nulla al mondo, descrivendo l’amicizia come “un’emozione tremendamente passionale, che può essere tenera e comportare il desiderio di abbracciare l’altro, ma certamente non significa che vuoi toglierti i vestiti davanti a quella persona.”

L’amicizia si fonda su quel raro amore incondizionato che spesso ricerchiamo in una relazione di coppia. È un rapporto coltivato con costanza e dedizione a cui serve tempo per crescere e maturare; dove l’io lascia posto al noi, senza interessi né paure.

Ci sono amicizie che si alimentano sin da quando si è piccoli e si protraggono per tutta la vita, come quella raccontata in The Boys (powerHouse Books, 2020) di Rick Schatzberg che, alla soglia dei settant’anni, dopo la scomparsa di due vecchi amici, trascorre due anni a ritrarre il resto del gruppo con cui ha condiviso l’infanzia e l’adolescenza. Altre volte le relazioni si instaurano in età adulta, come in Senior Love Triangle (Kehrer Verlag, 2019) di Isadora Kosofsky, una narrazione documentaria che ci immerge visceralmente nella vita di tre persone anziane facendoci riflettere sulla natura complessa e ambigua delle relazioni interpersonali.

Capita anche che, quello che nasce come un semplice rapporto tra fotografo e soggetto fotografato, diventi una vera e propria amicizia. In Gioele, il mondo fuori (Der*Lab, 2021) Fabio Moscatelli, deciso ad avvicinarsi all’argomento dell’autismo, diventa amico, compagno di viaggio e testimone di Gioele e della sua transizione dall’adolescenza all’età adulta. In Hernie & Plume (The Eriskay Connection, 2020), Katherine Longly diventa amica di Blieke e Nicole e, giocando con i pregiudizi, racconta la storia di questa coppia festaiola.

L’amicizia, oggigiorno, trova nella tecnologia un prezioso alleato: in I Had a Dream You Married a Boy (Longer Moon Farther, 2020), la pandemia rende impossibile il viaggio in Svezia che Valerie Philips ha programmato per andare a trovare l’amica Arvida. Decidono allora di intraprendere quel viaggio insieme, online: Skype e FaceTime permettono a Valerie, attraverso una serie di videocall con l’amica, di immergersi in oscure foreste da favola rimanendo tranquillamente a letto. Tanjia Hollander, in Are you really my friend? (Mass MOCA, 2017) ha deciso di fotografare tutti i suoi 626 amici di Facebook nella vita reale. Un viaggio durato cinque anni in cui si è immersa nelle vite e nelle comunità sia di amici stretti sia di estranei, amici solo virtualmente, approfondendo le differenze che intercorrono tra vita analogica e digitale di ognuno di noi.

Philia sceglie di raccontare alcune delle possibili declinazioni dell’amicizia, attraverso una selezione di più di 20 libri fotografici, permettendo una contemplazione intima e personale dei progetti attraverso lo strumento che per sua natura è sempre stato spazio autentico dell’espressione fotografica: il fotolibro.