Fotografia documentaria — Paolo Marchetti

Se la fotografia è incontro e pensiero, bisogna prendersi la responsabilità di fare cultura, perché senza questa consapevole scelta, credo che lì fuori, non ci sia davvero niente da guardare.

Il workshop è destinato a tutti coloro che desiderano apprendere il processo intellettivo e pratico, necessario alla narrazione per immagini.
Mediante specifiche analisi, cominceremo a comprendere a fondo i passaggi necessari alla costruzione di una storia composta da fotografie e di come sia fondamentale accettare l’importanza del pensiero ancora prima di realizzare fotografia.
Affronteremo le fasi cruciali al fine di individuare la nostra voce narrativa e come questa possa innescare una reazione negli altri.

TEMI | PROGRAMMA
Capire come nasce un’idea
Come si racconta una storia
L’approccio narrativo
Rapporto tra forma e contenuto
Traducibilità visiva
Metodologia di ricerca
Aspetto etico nella fotografia documentaristica
L’importanza del testo, del titolo e delle didascalie
Editing come identità del fotografo
Cos’è il professionismo
Progettualità, approccio, preparazione, atteggiamento, professionismo oggi e mercato nazionale e internazionale, agenzie fotografiche, festival e concorsi


BIOGRAFIA DOCENTE
Paolo Marchetti è un fotogiornalista rappresentato dall’agenzia Getty Images, ha lavorato per circa tredici anni nel campo cinematografico, ricoprendo ogni ruolo del reparto “Operatori” al fianco di alcuni tra i più autorevoli direttori della fotografia italiani e stranieri e inizia in contemporanea i suoi studi fotogiornalistici prestando particolare attenzione alle tematiche politiche ed antropologiche. Marchetti pubblica i suoi lavori nei magazine internazionali tra cui Time Magazine, Newsweek, New York Times, Vanity Fair, 6MOIS, Sunday Times, British Journal of Photojournalism, The Guardian, Geo, Der-Spiegel, National Geographic USA, e molti altri. Negli ultimi anni Marchetti ha ricevuto numerosi Grant e riconoscimenti internazionali tra cui: 7 POYi, 6 PDN, 9 NPPA Best of Photojournalism, il Sony Awards, il Leica Photographer Awards, 3 volte il Lens Culture, 4 volte il MIFA – Moscow Award, il Getty Images for Editorial Photography, l’Alexia Foundation Grant, l’SDN, il Days Japan e il World Press Photo e nel 2016 viene nominato dal POY come “Photographer of the Year”. Il suo progetto principale lo ha realizzato in Europa, affrontando un’analisi politico-antropologica sul sentimento della rabbia e sul risveglio del fascismo chiamato FEVER. Questo progetto è stato pubblicato per 24 volte in tutto il mondo e ha ricevuto più di 20 Awards.