I’M A WALÈ RESPECT ME — PATRICK WILLOCQ


a cura di Azu Nwagbogu
in collaborazione con Baudoin Lebon Galerie, Paris

In questo progetto ho voluto indagare a fondo un rito d’iniziazione diffuso tra i pigmei Ekonda della Repubblica Democratica del Congo. Gli Ekonda credono che il più importante momento nella vita di una donna sia la nascita del suo primo figlio. La giovane madre (che di solito ha un’età tra i quindici e i diciotto anni), chiamata Walé (donna primipara che allatta), deve tornare nella casa dei suoi genitori e deve restarvi per un periodo che va dai due ai cinque anni. La fine dell’isolamento è celebrata con un rito, con danze e canti. Il rito della donna Walé ha resistito alle pressioni e ai cambiamenti della vita moderna – ma per quanto ancora potrà sopravvivere? Per documentare questo bellissimo tributo alla maternità, alla fertilità e alla femminilità, ho proposto ad alcune Walé di partecipare ai miei set fotografici. Ognuno di essi vuole essere una rappresentazione della canzone che ciascuna Walé canta il giorno in cui finisce il suo isolamento.

(da un testo di Patrick Willocq)