CADETTI — PAOLO VERZONE


a cura di Enrico Stefanelli

Austeri, eleganti, disciplinati, fieri. I cadetti di Paolo Verzone potrebbero essere stati ritratti decenni or sono. È un po’ come se nelle Accademie Militari il tempo si fosse fermato seguendo le stesse rigide regole che si tramandano da centinaia di anni. Una particolarità delle fotografie di Verzone è che apparentemente risultano semplici nella loro composizione e realizzazione. Ma così non è. Anzitutto, anche dopo aver ottenuto i permessi necessari, egli, o i suoi soggetti, devono sottostare alle altre numerose regole. Già, le rigide regole dell’Accademia e che, naturalmente, sono quasi sempre inconciliabili con le esigenze del fotografo. L’altro aspetto è il tempo che i soggetti da lui ritratti gli possono dedicare. Davvero poco. Ma su questo aspetto Verzone è ormai un fotografo molto esperto e capace visto che, nel corso degli anni, ha dovuto ritrarre i personaggi politici fra cui anche i candidati alle ultime elezioni presidenziali francesi. Infine la luce. Verzone conosce profondamente la luce. La guida, la devia, la modella, la utilizza secondo le sue esigenze come se fosse materia. La sua sensibilità fa il resto, restituendoci dei ritratti di grande impatto. Le fotografie in mostra fanno parte di un lungo lavoro durato oltre 4 anni, diventato anche un libro edito da Editions de la Martinière, che gli è valso il terzo premio nella categoria ritratti al World Press Photo nel 2015. Nello specifico sono stati selezionati appositamente per questa edizione del Photolux i ritratti dei cadetti delle Accademie Militari dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo.