Location: Palazzo Ducale, Cortile degli Svizzeri 1
Orari: Lunedì – Giovedì 15:00 – 19:30 / Venerdì – Domenica 10:00 –  19 :30


FERDINANDO SCIANNA – FESTE RELIGIOSE IN SICILIA

Preparando questa mostra, a cinquantasette anni da quando Feste religiose in Sicilia è stato pubblicato, mi sono reso conto di avere fatto, con queste fotografie, non più di tre o quattro mostre. Quando ho cominciato a fare quelle fotografie, sciamando da Bagheria, non avevo ancora diciassette anni, e quando il libro è uscito, accompagnato dalla formidabile prefazione di Leonardo Sciascia, ne avevo appena ventuno.

Tutto è cominciato da quel libro: la mia storia di uomo come quella di fotografo.

Da allora, in quasi sessanta anni di lavoro e di passione, di libri ne ho fatti tanti, oltre uno all’anno. E non mi riferisco ai libri “commerciali”, per campare, come li definisco, parlo solo di quelli fatti per vivere, un vero e proprio diario delle mie ossessioni.

E tuttavia provo sempre un certo disagio a parlare di quel mio Feste religiose in Sicilia.

Ero troppo giovane, troppo ignorante. Ho finito per chiedermi chi le avesse fatte quelle fotografie.

Il talento, che allora mi fu così generosamente riconosciuto, ho capito dopo che è un dono misterioso di cui non hai nessun merito. Come avere gli occhi azzurri o neri. A fare il fotografo, con ossessione instancabile, ho imparato dopo. Facendolo ogni giorno per oltre mezzo secolo.

Tuttavia so, ho sempre saputo, che i semi di quanto ho fatto dopo, sia sul piano dei vari argomenti che ho sviluppato, sia nella cadenza formale delle mie fotografie, si possono ritrovare tutti in quel piccolo libro, come nelle ammirazioni per i fotografi e gli scrittori che ho amato.

Il concetto intorno al quale ruota questa serie di mostre, “l’amore”, non si può non condividere. Niente è possibile esprimere e comunicare senza una grammatica e una sintassi da discorso amoroso. E però, la fotografia è cosa assai concreta, il più materialista, direi, tra i linguaggi della modernità. Si occupa di guardare concrete cose, luoghi, persone.

Mi sono tornate in mente le feroci polemiche che accompagnarono l’uscita di quel libretto. Persino una stroncatura di due colonne su l‘Osservatore romano. Se la pigliavano con il testo di Sciascia, che con un grande viaggio culturale attraverso Giuseppe Pitrè, Serafino Amabile Guastella e la propria esperienza di vita, mostrava la natura assolutamente dura e materialistica della maniera in cui i siciliani, soprattutto i siciliani poveri, vivono la religione. La violenza della natura, la malattia, la morte. Con una sola eccezione, scriveva Sciascia: il dolore inconsolabile di una madre per la morte di un figlio tradito.

Il dolore, quindi, soprattutto, anche quando nasce dall’amore.

(Ferdinando Scianna)