Location: Sotterraneo del Baluardo San Colombano, Corso Garibaldi 35
Orari: Lunedì – Giovedì 15:00 – 19:30 / Venerdì – Domenica 10:00 –  19 :30


ROMANO CAGNONI AWARD 2022 – NICOLÒ FILIPPO ROSSO: EXODUS

a cura di Benedetta Donato
in collaborazione con Fondazione Romano Cagnoni

Nicolò Filippo Rosso con EXODUS è il vincitore della seconda edizione del Romano Cagnoni Award.

Il viaggio iniziato dall’autore quattro anni fa, prosegue tuttora, seguendo le rotte dei flussi migratori dal Venezuela alla Colombia, dal Centro America al Messico e agli Stati Uniti. Storie di perdita e separazione, di conflitti, persecuzioni e impunità che provocano situazioni di migrazioni di massa in tutta l’America Latina.

Il premio internazionale di fotogiornalismo, promosso dalla Fondazione Romano Cagnoni, in collaborazione con Photolux Festival, nasce nel 2019, in memoria del grande fotoreporter Romano Cagnoni (1935-2018), con l’intento di supportare i fotografi di tutto il mondo, che indagano con profondità e partecipazione, i temi legati alla condizione umana, al cambiamento sociale e ambientale, alle crisi umanitarie e alla violazione dei diritti umani nel mondo.

Per questa edizione, gli autori sono stati chiamati a presentare progetti sul tema della Libertà.

Il fotogiornalismo è innanzitutto una manifestazione della libertà di espressione e di movimento.

Attraverso la narrazione fotografica, la libertà, diventa un ambito da indagare ulteriormente per documentare la sua presenza, la sua assenza e il cammino per ricercarla, come condizione che dovrebbe riguardare ogni essere vivente.

Nella motivazione che accompagna la scelta del progetto vincitore, si legge:

EXODUS di Nicolò Filippo Rosso è stato considerato all’unanimità, quale progetto a lungo termine, che meglio ha saputo interpretare il tema proposto in tutte le sue sfaccettature. Una testimonianza che, da quattro anni, documenta un racconto vero e dinamico, in grado di riportare condizioni di diseguaglianza sociale, di mancato accesso ai diritti primari e di difficoltà estrema nell’acquisizione delle libertà fondamentali, che caratterizzano il fenomeno delle migrazioni in America Latina.
Un argomento complesso, che l’autore riesce a rappresentare, offrendo un segnale informativo importante e continuo, rivelando una spiccata capacità di approfondimento fotogiornalistico e doti di sensibilità, istinto e coinvolgimento umano notevoli”.

Gli oltre 100 progetti candidati, sono stati preselezionati da un comitato costituito in parte da membri della Fondazione Romano Cagnoni e in parte del Photolux Festival.

I lavori selezionati, sono stati visionati dalla giuria internazionale di esperti, composta da: Martina Bacigalupo – 6MOIS, Elena Boille – Internazionale, Daria Bonera – DB Agency/CESURA, Patricia Franceschetti Cagnoni – Fondazione Romano Cagnoni, Jim Casper – LensCulture, Manuel Rivera-Ortiz – The Manuel Rivera-Ortiz Foundation, Moshe Rosenzveig – Head On Photo Festival.


Nicolò Filippo Rosso | Exodus

In America Latina, la mancanza di opportunità di lavoro, l’accesso limitato all’istruzione e la corruzione politica persistono da generazioni, alimentando cicli di violenza e sfollamenti che sono sia sintomi che cause di società disgregate. Ho documentato questo fenomeno negli ultimi quattro anni, viaggiando lungo le rotte migratorie dal Venezuela alla Colombia e dal Centro America al Messico e agli Stati Uniti. Seguendo per così tanto tempo migranti provenienti da diversi paesi, ho visto innumerevoli storie di perdita e separazione attraverso gli occhi dei più vulnerabili: coloro che nascono, crescono e muoiono in movimento. Nel documentare i viaggi dei migranti, ho tenuto presente la diversità dei motivi che spingono ogni popolazione ad emigrare. Eppure, ho anche capito come le persecuzioni politiche, l’impunità, e il problema dell’accesso a diritti primari come cibo e assistenza sanitaria colpisce ampiamente le società dell’America Latina, provocando migrazioni di massa in tutto il continente. Decenni di guerra civile, povertà endemica o violenze rendono difficile per i migranti trovare condizioni migliori di quelle da cui stanno fuggendo. Attraversando le terre di confine controllate da bande e gruppi ribelli, le persone sono esposte alla tratta e al reclutamento. Lì, diventare maggiorenne è arduo. In uno stato di costante allerta, gli adolescenti tendono spesso a duplicare modelli di violenza per sopravvivere nell’unico ambiente che hanno conosciuto. Per migliaia di bambini nati durante la migrazione, gli ostacoli della condizione di apolide impediranno loro di acquisire le libertà fondamentali, che potrebbero esporli all’esclusione e alla discriminazione. Alcune persone non raggiungono mai la loro destinazione.