RACCONTI DELLA PANDEMIA – IL FONDO COVID-19 DELL’ARCHIVIO FOTOGRAFICO LUCCHESE


Location: Villa Bottini, via Elisa, 9
Date: 28 maggio – 21 agosto 2021


a cura di Enrico Stefanelli e Chiara Ruberti
una produzione di Archivio Fotografico Lucchese “A. Fazzi”

In uno dei suoi saggi più noti, Sontag sosteneva che, nella società contemporanea, a causa del ruolo sempre più invasivo e centrale dei mezzi di informazione, il dolore degli altri è uno spettacolo all’ordine del giorno; che ogni immagine violenta o sconvolgente, per il nostro sguardo iper-stimolato, si trasforma immediatamente in un cliché. Finché quelle immagini non ti riguardano da vicino. E così è accaduto anche nel caso dell’emergenza Covid-19.

La prima evidenza dell’esistenza del nuovo coronavirus e delle conseguenze della sua diffusione è arrivata in Italia alla fine dello scorso anno, attraverso le immagini del mercato chiuso di Wuhan, dei cittadini con le mascherine e dei controlli della temperatura negli aeroporti. Poi il virus è arrivato nel nord della penisola, i contagi sono aumentati e nei primi giorni il lockdown si è raccontato attraverso le fotografie dei terrazzi con i tricolori e gli arcobaleni. Poi, all’improvviso, la narrazione ha trovato la sua estrema sintesi in quell’unica potentissima immagine della fila di camionette militari che trasportavano le bare fuori dall’ospedale di Bergamo.

Da qui è nata la volontà di costituire il Fondo Covid-19. Si chiama così il nuovo fondo fotografico che l’Archivio Fotografico Lucchese “A.Fazzi” ho costituito a maggio 2020, con l’obiettivo di raccogliere materiali relativi alla pandemia e per raccontare – attraverso le immagini – come questa è stata vissuta e sentita dal territorio lucchese. Affinché non si perdano in un indistinto passato, ma siano fonte attiva di riflessione e anche di progettazione, le immagini che raccontano le storie di questi mesi devono entrare a far parte della nostra memoria collettiva.

Il nuovo fondo raccoglie fotografie e anche materiale audiovisivo, realizzati da autori, non necessariamente professionisti, lucchesi o che vivono/lavorano sul territorio lucchese. La mostra ne presenta una prima selezione.