Location: Scuderie Ducali, Piazza San Romano 4
Orari: Lunedì – Giovedì 15:00 – 19:30 / Venerdì – Domenica 10:00 –  19 :30


MARTA BOGDAŃSKA – LOVE THAT DARE NOT SPEAK ITS NAME

Love that dare not speak its name è il primo capitolo di un più ampio progetto di Marta Bogdańskanel quale l’artista polacca traccia le biografie queer di figure significative della letteratura, della cultura e dell’arte che, messe in relazione con le attuali comunità LGBTQ+, rivelano l’importanza di scoprire e delineare storie dimenticate, nascoste o mai raccontate del passato.

L’espressione “love that dare not speak its name” (l’amore che non osa pronunciare il proprio nome) fu usata da Oscar Wilde e utilizzata nell’Ottocento per indicare l’amore omosessuale.

La prima parte del progetto segue le tracce di Selma Lagerlöf, scrittrice svedese, prima donna insignita del Premio Nobel per la Letteratura nel 1909 e ammessa all’Accademia svedese nel 1914. Selma ha vissuto a Landskrona con la zia Lovisa Lagerlöf dal 1885 al 1895. La sua corrispondenza privata – resa pubblica, per sua volontà, 50 anni dopo la sua morte – ha svelato una vita amorosa piena di avvenimenti, nascosta dietro una figura di “algida zitella”, una “Snow Queen”, come è stata chiamata per tutta la vita.

Selma ha scritto moltissimo alle sue due amanti. Nella sua raccolta di lettere indirizzate a Sophie Elkan, pubblicata nel 1990 con il titolo Du lär mig att bli fri (Mi insegni ad essere libera), Selma racconta la loro appassionata storia d’amore iniziata nel 1894, interrotta nel 1921, con la morte di Elkan. Dalle lettere si intuisce il triangolo amoroso che vede protagonista un’altra donna, Valborg Olander, incontrata nel 1898.

Il progetto ripercorre la vita di Selma a Landskrona, utilizzando materiali d’archivio (immagini, cartoline, documenti), frammenti delle sue lettere e una serie di fotografie che cercano di tracciare i sentimenti e i pensieri della scrittrice, agganciandosi al suo amore per i racconti e le leggende della tradizione svedese e soprattutto al suo amore per la natura.

La seconda parte del progetto si concentra sulla comunità queer della città di Landskrona. Bogdańska ha incontrato 6 persone e con ciascuna di esse ha avuto una lunga conversazione, seguita da una sessione di riprese fotografiche e video, durante le quali tutti hanno letto la propria citazione preferita dalle lettere d’amore di Selma. Cosa ci raccontano Andie, Hanna, Jonas, Lila, Martin e Vanim dell’eredità queer, della rinascita del nazionalismo, dell’attivismo e dell’anarchia relazionale?

Love that dare not speak its name guarda all’eredità queer di Selma attraverso uno sguardo contemporaneo, cercando di capire se e perché quest’eredità è importante: riscrivere la biografia di Selma, inserendola all’interno di una narrazione queer, è oggi persino in Svezia, un gesto pieno di significato.