Location: Palazzo Ducale, Cortile Carrara, 1


MAGNUM REVOLUTION

una proiezione in collaborazione con Magnum Photos

Cosa è una rivoluzione? Un guerrigliero nicaraguense una volta mi disse che per lui era come un terremoto, una forza che scuote tutto. Durante la calda estate Siriana del 2012, quando i ribelli combatterono ferocemente portando alla caduta del dittatore Bashar al-Assad, uno di loro ha descritto quello sforzo come un’opportunità per vivere “una nuova vita”. Il dizionario inglese di Oxford definisce una rivoluzione “un rovesciamento forzato di un governo o di un ordine sociale, in favore di un nuovo sistema.” In pochi contradirebbero queste interpretazioni, ma, sicuramente, ne esistono molte altre. Per alcuni, rivoluzione non è una cosa finita, ma un ideale di vita, quel punto in cui ideali e azioni si uniscono in una sorta di mistico nirvana terreno.

Ernesto “Che” Guevara affermò che un vero rivoluzionario deve essere “guidato da un grande sentimento d’amore” ma al contempo deve prepararsi a diventare “una fredda, selettiva macchina della morte, motivata dall’odio puro.”

Le due affermazioni fanno emergere le essenze paradossali della maggior parte delle rivoluzioni, da una parte preservare, proteggere e migliorare la qualità della vita umana, dall’altra infliggere la morte. Amore e odio sono sentimenti contrapposti, ma, come confermato dallo stato mentale che porta le persone a commettere crimini di passione, non si escludono a vicenda. Nelle rivoluzioni, così come in tempi antichi i sacrifici umani garantivano un buon raccolto, il sangue rappresenta il fertilizzante da cui fiorirà nuova vita.

Nel 1947, a Parigi, un gruppo di quattro fotogiornalisti fondò Magnum Photos. Doveva essere la prima cooperativa per fotografi freelance. Negli ultimi sessantacinque anni, durante i quali nuovi fotografi si sono uniti e altri sono morti, i membri di Magnum hanno continuato a documentare un mondo in conflitto.

Questo corpo di immagini parla di un periodo di rivoluzione, partendo dalle vicende più attuali dell’era di Twitter, che hanno iniziato a scuotere il mondo arabo nel 2011, per concludersi al culmine della Guerra Fredda con la rivolta ungherese del 1956. Rappresenta uno scioccante promemoria di quanto il mondo si sia trasformato nel tempo di una vita umana ed al tempo stesso quanto non lo abbia fatto.

Qualsiasi siano i mezzi a disposizione per condurre una rivoluzione, nonostante viviamo nell’era tecnologica e digitale siamo ancora composti da sangue e viscere, quegli stessi elementi da cui, nel bene e nel male, nasce ogni rivoluzione. Questo lavoro è una testimonianza di un importante momento della storia umana, narrato da un importante gruppo di donne e uomini.


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