RESILIENTS — JOANA CHOUMALI


a cura di Azu Nwagbogu

La percezione delle donne africane, storicamente e nella cultura visuale contemporanea, è limitata da quelle tradizioni comunemente considerate sacre. Ma c’è un’evoluzione graduale nella realtà della vita delle donne africane. Una capacità di mutare e adattarsi, restando al tempo stesso ancorate alle proprie origini e tradizioni, capaci di rimanere fedeli a se stesse, proprio come la terra dalla quale provengono. Un’elasticità che si tramuta in resilienza.
Joana Choumali si concentra in questo progetto sull’aspetto esteriore di queste tematiche: gli abiti tradizionali. Le donne ritratte nelle immagini di Joana sono donne moderne, professioniste emancipate, inserite e a proprio agio nella società contemporanea. Lasciati jeans, tailleurs e scarpe con i tacchi, ognuna di loro è stata ritratta con indosso gli abiti delle proprie ave. Ognuna delle sessioni di ritratto ha rappresentato un vero e proprio rituale, un momento quasi religioso, di raccoglimento. Di riscoperta, attraverso i gesti della vestizione, i tessuti e le acconciature, dell’indissolubile legame che accomuna ogni donna con le donne delle generazioni che l’hanno preceduta, ma soprattutto dell’importanza della riscoperta e del contatto con le radici per costruire appieno la propria identità.

(da un testo di Azu Nwagbogu)